Non basta un giorno declinato a giornata nazionale per fermare la violenza. Serve molto di più.
Serve un cambiamento che parta dal basso, dalle piccole cose che poi sono quelle che fanno davvero la differenza. Serve imparare a rispettare, capire che non si può disporre della vita delle persone come meglio si crede. Giocare a fare Dio che può decidere dove, come, quando e perché porre fine alla tua vita non è più credibile né tanto meno sostenibile.

Deve cambiare la mentalità perché scuse come quella del “se l’è cercata” fanno male ai timpani e all’anima.
No, una donna non va incontro alla violenza fiera e contenta di quello che accadrà. Ricevere pugni e botte non è una nostra ambizione quando usciamo di casa. Non ci vestiamo carine perché vogliamo provocare la vittima (bastardo) di turno. Non indossiamo minigonne e abiti scollati con la consapevolezza che tu, uomo misero ti senta in diritto di prenderci, di impossessarti di noi, della nostra anima.

Non si può sentire “aveva la minigonna, cosa si aspettava“. No, non si può proprio sentire. E’ anche questa una forma di violenza. La più meschina e infima perché cela dentro di te un senso di colpa che ti logora l’anima, che ti annienta lentamente fino quasi a scomparire.

La verità è che ancora oggi non si riesce a comprendere bene che una donna deve essere libera di fare le sue scelte, qualunque esse siano. Di vestirsi come più le aggrada, di amare chi vuole amare e di lasciare. Si, di lasciare. E invece ancora oggi ci sono uomini che credono di poter decidere per noi, di dover essere loro a prendere le decisioni quasi a voler marcare il territorio. A fare capire che sono uomini e che noi dobbiamo stare al nostro posto: l’angolo di una stanza chiusa a non fare domande, a non dire nulla.

Uomini che non sono uomini. Che hanno dimenticato che ad averli messi al mondo sono state proprio delle donne che li hanno amati, protetti e cullati quando più ne avevano bisogno. Uomini capaci solo di distruggere tutto ciò che toccano come delle bestie inferocite.

Donne che amano, sempre anche quando l’amore è fatto di pugni, di botte, di insulti; quando l’amore non è vero amore, le donne amano.  Perché a volte è più semplice pensare che è stato un caso, che non accadrà mai più. E intanto subiscono in silenzio. E ancora pugni, calci, insulti. Ma loro amano convinte che sarà l’ultima volta e che in qualche modo sono state loro a provocare… Di nuovo, provocare.
Un termine troppo inflazionato, usato dai più per giustificare l’ingiustificabile consci del fatto che le donne quando ferite nell’anima, diventano fragili. Come plastilina le puoi modellare a tuo piacimento e continuare imperterrito a farle sentire in colpa. Di una colpa che però non è loro.

Basterebbe solo smettere di giustificare. Smettere di trovare scuse atroci e  guardare in faccia la realtà. Smettere di dover aspettare che la donna sia massacrata per poter agire. Smettere di lasciare impuniti i bastardi e smettere per una volta di far sentire in colpa la vittima. Perché se qualcuno decide di farti del male, non è colpa tua. Mai.

#fermailbastardo

Donne che amano…bastardi [Quando l’amore si macchia di sangue…]

 

 

 

 

 

 

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Written by Francesca
Blogger dal 2010, studi giuridici e la passione per la scrittura. Ama raccontare il suo mondo "incantato" tra beauty, fashion & lifestyle.

    9 commenti

  1. Roberta Mirata 25 Novembre 2013 at 15:53 Rispondi

    Hai detto bene "Non basta un giorno declinato a giornata nazionale per fermare la violenza. Serve molto di più.Serve un cambiamento che parta dal basso, dalle piccole cose che poi sono quelle che fanno davvero la differenza. Serve imparare a rispettare, capire che non si può disporre della vita delle persone come meglio si crede."

    Io combatto da anni proprio su questo…i cambiamenti partono sempre e solo dal basso…dal basso si può prevenire…a piccoli passi possiamo fare tutti/e una grande cosa…e sconfeggere la violenza sotto qualsiasi forma…un bacione e buona settimana
    METAMORPHOSE CONCEPT

  2. Federica Guarneri 25 Novembre 2013 at 16:44 Rispondi

    donne che si sentono colpevoli pur non avendo fatto nulla di male!

  3. Marina Ghirga 25 Novembre 2013 at 17:24 Rispondi
  4. Annalisa Masella 25 Novembre 2013 at 20:33 Rispondi

    Fantastico post..io dire NO a tutta la violenza! Non solo quella sulle donne…non dovrebbe esistere cosi tanta bestialità!!!!!

  5. Francesca Romana Capizzi 25 Novembre 2013 at 20:36 Rispondi

    Queste sono le giustificazioni dettate dall'ignoranza e dall'indifferenza! Una donna ha diritto di vestirsi come vuole e di dire no a chi vuole!

  6. Lilli 26 Novembre 2013 at 0:08 Rispondi

    Hai ragione, certe cose non si riescono proprio a sentire. Se certi episodi accadono non è mai colpa della vittima ma di chi decide di esercitare una certa violenza. Credo che la cosa più difficile sia uscirne fuori, chi la subisce viene ridotto in uno stato di totale annientamento, per cui giorni come oggi dovrebbero far ricordare che non si è soli ma che anzi bisogna trovare sempre la forza di reagire. Un bacio!:*

  7. alessia sica 26 Novembre 2013 at 10:57 Rispondi

    Ottime parole.. pienamente d'accordo..

    Baci
    Alessia
    The New Art of Fashion

  8. S 26 Novembre 2013 at 14:33 Rispondi

    E' del tutto inconcepibile che in un'epoca di così alta specializzazione tecnologia e diffusione della cultura si sentano ancora queste cose!
    L'ignoranza e la superficialità di chi si mette in bocca certe frasi è pari alla sua totale mancanza di valore come persona! Scusa lo sfogo ma qqueste cose mi fanno proprio arrabbiare!
    Baci!
    s
    http://s-fashion-avenue.blogspot.it

  9. Annalisa Masella 26 Novembre 2013 at 20:39 Rispondi

    Buona serata
    Grazie mille per essere passata da me! Ti andrebbe di visitare il mio ultimo post e darmi il tuo parere?
    Capsule mini-dress

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